Sorgo: saggio è chi l’ha coltivato nel 2024
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Sorgo: saggio è chi l’ha coltivato nel 2024

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 In questo nuovo articolo parliamo di una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle graminacee, il sorgo, che salverà l’annata in corso di chi ha scelto di coltivarlo, traendo vantaggio da una stagione primaverile come quella appena passata, caratterizzata da una forte prevalenza di piogge e basse temperature.

 
Chi ha seminato sorgo quest’anno ci ha visto giusto e lungo. La predominanza di un clima poco primaverile, con temperature basse e tante, tante piogge ha messo in crisi chi ha optato per la semina del mais. Al contrario invece di chi ha optato per il sorgo, grazie alla presenza sul mercato sementiero di ibridi precoci e precocissimi che raggiungono produzioni di alta qualità e di tutto rispetto, anche con le semine ritardate.
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Sorgo: pianta stoica
E tra mais e sorgo, viste le previsioni di un’estate invece caldissima, il secondo potrebbe essere stata la scelta vincente per chi vi ha scommesso. Analizziamo insieme i motivi partendo dai costi, nettamente più bassi del mais. Il sorgo riesce inoltre a superare molto bene le stagioni siccitose, garantendo ottime produzioni e una perfetta resistenza della granella ai patogeni. Esso ha infatti la capacità innata di entrare in riposo vegetativo in caso di stress idrico, oltre a non contenere aflatossine, sostanze tra le più cancerogene perché capaci di contaminare gli alimenti, e non è sensibile alla diabrotica che invece colpisce il mais e richiede un ridotto impiego di mezzi tecnici.
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Semine fino alla fine di maggio

Il sorgo da granella si può seminare lungo tutto il mese di maggio, scegliendo i moderni ibridi precoci e precocissimi che, con un ciclo di 47-49 giorni tra emergenza e fioritura, possono raggiungere rese di 65-70 ql/ha.  Semplicemente procrastinando la data di semina, si deve semplificare la preparazione del terreno, si sceglierà il minimum tillage o il sod seeding dove possibile.

 
Resa del seme e concimazione

Per le semine tardive è consigliabile un investimento di 40-45 semi al metro quadro, si imposta un interfila di 40 centimetri con una concimazione azotata alla semina oppure con la distribuzione di urea solo alla sarchiatura.  Risultati ottimi si possono ottenere con gli ibridi di sorgo da granella per un secondo raccolto di trinciato, con una semina diretta nel mese di luglio, dopo mais. Infine ci sono i classici sorghi foraggeri da trinciato, per semine sino a metà giugno. I vantaggi sono però anche fisionomici, perché il sorgo ha un portamento eretto e un elevato contenuto zuccherino. Promette performance notevoli in fatto di resa colturale e resistenza a condizioni meteo poco favorevoli, allettamento e resistenza a patogeni. Il sorgo, infine, offre molti vantaggi in termini di coltivazione perché rende, in definitiva, più flessibile la rotazione delle colture e cresce solo circa la metà dell'altezza del mais ed è meno suscettibile all'allettamento e ai danni durante le tempeste. Può essere considerata, insomma, una coltura sostenibile, in quanto dotata di ampia adattabilità: può essere coltivato in diverse condizioni, sia climatiche sia relative al suolo, tollera gli stress idrici, le temperature elevate e può raggiungere ottime rese produttive anche in presenza di limitati input energetici. 

 
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L’alternativa per gli insilati

Il sorgo, per le caratteristiche che abbiamo visto, si sta trasformando in un'interessante alternativa al grano e al mais da insilato e potrebbe diventare un’ottima alternativa in una situazione come quella attuale sempre più affetta dai cambiamenti climatici. Inoltre, presenta dei notevoli vantaggi agronomici, poiché dotato di un buon tenore energetico che permette di produrre insilato di ottima qualità destinato all’alimentazione di bovini da latte e da carne. Non solo, il suo tenore energetico e la degradabilità della fibra danno al miscuglio un gran potenziale metanigeno che lo rendono adatto alla biocombustione. Infine, esso rappresenta un’ottima alternativa al gas, in quanto si presta ad essere trinciato per ottenere insilato o per la produzione di biometano, con notevoli vantaggi anche in termini economici.

 
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Il sorgo per l’alimentazione del bestiame

Questo foraggio ricopre anche una quota importante della razione di mangime destinata all’alimentazione delle bovine da latte, ma è importante tenere conto delle diverse caratteristiche dell’amido. Una pianta altamente versatile e adattabile, dunque, che consente agli agricoltori di godere di importanti vantaggi, specialmente in annate come quella attuale. Continua a seguire il nostro blog per essere sempre aggiornato sugli sviluppi del settore, per suggerimenti e consigli utili da mettere in campo.

 
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